Il Decreto Crescita ha l'obiettivo di favorire la rigenerazione urbana e, grazie agli incentivi che prevede, consentirà di aumentare la domanda di lavori e di acquisto di abitazioni sostenibili ed efficienti.
Le imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che acquistano interi fabbricati avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per demolirli e ricostruirli o realizzare interventi di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia o risanamento conservativo, per poi rivenderli entro i successivi dieci anni. Così facendo avranno diritto a pagare le imposte di registro, quelle ipotecarie e le catastali al prezzo di 200 euro ciascuna.
Gli edifici, dopo i lavori di riqualificazione, dovranno essere conformi alla normativa antisismica e classificati energeticamente NZEB, A o B per poter ottenere il beneficio previsto sulle sopra citate imposte. In caso contrario, queste saranno maggiorate del 30% oltre ad essere oggetto degli interessi di mora.
Il Decreto Crescita prevede una detrazione pari al 75% sul prezzo di acquisto per chi compra un'unità immobiliare in un edificio demolito e ricostruito in zona 1, 2 o 3, se dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico equivalente a un salto di classe di rischio. Fino a che la legge non entrerà completamente in vigore questa agevolazione sarà comunque prevista solo per interventi in zona 1.
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Per coloro che realizzeranno interventi antisismici e di efficientamento energetico sulla propria abitazione sarà possibile ricevere un contributo, anticipato dal fornitore esecutore dei lavori, sotto forma di sconto sul corrispettivo, che questi recupererà come credito di imposta. Le imprese edili più piccole, che non hanno interesse ad acquisire crediti di imposta direttamente, potranno continuare a cederlo alle grandi utilities di beni e servizi.